STORIA DELL'AGGUATO A FLORINDA :
7 - LA NUOVA VITA DA SCIAMANA

Citazione di Carlos Castaneda dal Libro
IL DONO DELL'AQUILA

 

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LA MAGICA STORIA DELL'AGGUATO A FLORINDA MATUS:
LO STRAPPO DAL MONDO E LA NUOVA VITA DA SCIAMANA

«Florinda mi spiegò che il vecchio era il suo benefattore e che lei era la prima cacciatrice che le donne del seguito avevano trovato per il Nagual Juan Matus. Ma a quel tempo non le era noto nulla di tutto questo. Anche se il suo benefattore le faceva cambiare livello di consapevolezza e glielo rivelava, era tutto inutile. Lei era stata educata a essere bella e questo le aveva creato intorno uno scudo così impenetrabile da renderla indifferente ai cambiamenti. Il suo benefattore concluse che le serviva tempo. Escogitò un piano per attirare Celestino nel campo di scontro di Florinda. Le fece vedere alcune cose della personalità del marito che lei sapeva corrispondevano a verità ma non aveva mai avuto il coraggio di riconoscere per suo conto. Celestino era molto possessivo con tutto quel che aveva: considerava la sua ricchezza e Florinda come le sue proprietà più importanti. Aveva dovuto passar sopra al suo orgoglio ferito dall'umiliazione subita per mano della guaritrice perché si trattava di una donna da poco e in fondo Florinda stava guarendo. Aspettava che si presentasse il momento opportuno, quando la guarigione sarebbe stata completa, per la propria vendetta.»

«Florinda mi riferì che il suo benefattore le aveva detto che, se la completa guarigione fosse arrivata troppo in fretta, si correva il rischio che Celestino, poiché era lui a prendere ogni decisione in famiglia, stabilisse che non c'era più bisogno di tornare dalla guaritrice. Allora egli le aveva dato un unguento da applicare sull'altra gamba. Era un medicamento dall'odore molto acre che produceva sulla pelle un'eruzione simile al propagarsi della malattia. Il benefattore le aveva consigliato di metterlo ogni volta che voleva tornare da lui, anche se non aveva bisogno di cure. Florinda disse che le ci volle un anno per guarire. In tutto quel tempo il benefattore le fece conoscere la regola e la fece esercitare, come un soldato, nell'Arte dell'Agguato. Le fece applicare i Princìpi dell'Agguato alle sue attività di ogni giorno cominciando dalle piccole cose, per poi arrivare alle più importanti della sua vita.»

«Durante quell'anno il benefattore le presentò anche il Nagual Juan Matus, che lei descrisse come un giovanotto molto spiritoso e pieno di attenzioni ma nello stesso tempo il più spaventevole e turbolento che avesse mai conosciuto. Disse che fu il Nagual Juan Matus ad aiutarla a fuggire da Celestino. Don Juan e Silvio Manuel la fecero uscire di nascosto dalla città nonostante i posti di blocco della polizia e dell'esercito. Celestino l'aveva denunciata per abbandono ed essendo piuttosto influente aveva usato tutti i suoi mezzi per cercar d'impedirle di lasciarlo. Per questo motivo il benefattore dovette trasferirsi in un'altra parte del Messico, mentre lei se ne dovette restare nascosta da lui per anni; questa situazione aveva fatto comodo a Florinda che doveva assolvere il compito della Ricapitolazione e aveva quindi bisogno di assoluta quiete e solitudine. Lei spiegò che la Ricapitolazione è il forte dei cacciatori, proprio come il corpo sognante è il forte dei sognatori. Consisteva nel ricordare la propria vita fino al dettaglio più insignificante. Così il benefattore le aveva dato quello scatolone come simbolo e strumento di lavoro. Le avrebbe fatto apprendere la concentrazione, in quanto avrebbe dovuto starci dentro per anni, fino a quando tutta la vita non le fosse passata davanti agli occhi. Ed era un simbolo dei limiti ristretti della nostra persona. Il benefattore le aveva detto che quando avesse finito la propria Ricapitolazione, avrebbe potuto fare a pezzi lo scatolone, a significare che non doveva più sottostare alle limitazioni del corpo.» (Carlos Castaneda, Il Dono dell'Aquila, pagg. 287-288)

 

 

 

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DAL LIBRO: Carlos Castaneda, Il Dono dell'Aquila: La storia dell'Agguato a Florinda Matus: lo strappo col mondo e la Nuova Vita da Sciamana Tolteca

 

 

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