CARLOS CASTANEDA RAPPRESENTA
LA FINE DEL LIGNAGGIO DI DON JUAN

Citazione di Carlos Castaneda dal Libro
TENSEGRITÀ, PASSI MAGICI

 

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CARLOS CASTANEDA RAPPRESENTA
LA FINE DEL LIGNAGGIO SCIAMANICO DI DON JUAN

Secondo Carlos Castaneda i Passi Magici sono la questione fondamentale dell'intero processo di apprendimento sciamanico. «Don Juan me ne mostrò molti ma, oltre all'insieme della sua conoscenza, egli mi lasciò anche la certezza che io ero l'ultimo del suo lignaggio. L'accettazione di tale fatto ha automaticamente comportato per me il compito di trovare nuovi modi per diffondere la conoscenza del suo lignaggio, la cui continuità non è più da prendersi in considerazione.»

«A questo proposito devo chiarire un punto molto importante: a don Juan Matus non è mai interessato insegnare la sua conoscenza, ma solo ed esclusivamente perpetuare il suo lignaggio. Gli altri tre discepoli e io eravamo i mezzi, scelti direttamente dallo spirito (almeno secondo lui, che riteneva di non aver svolto un ruolo attivo in merito) e che avrebbero assicurato tale perpetuità. Di conseguenza, si impegnò nel compito titanico di insegnarmi tutto ciò che sapeva sulla stregoneria o Sciamanismo, e sullo sviluppo del suo lignaggio. Durante il mio addestramento si rese conto che la mia configurazione energetica era molto diversa dalla sua, e ciò poteva voler dire solo la fine del suo lignaggio.»

«Gli dissi che non mi andava per nulla a genio la sua interpretazione dell'eventuale differenza invisibile che esisteva tra noi. Il fatto di essere l'ultimo del suo lignaggio era per me un fardello insostenibile e non capivo nemmeno i ragionamenti che l'avevano portato a tale conclusione. «Gli stregoni dell'antico Messico credevano che la scelta, così come la vedono gli esseri umani, fosse la condizione primaria del mondo cognitivo dell'uomo, e che fosse solo un'interpretazione benevola di qualcosa che si scopre quando la consapevolezza si avventura al di là dei limiti protetti del nostro mondo, un'interpretazione benevola di acquiescenza. Gli esseri umani si trovano in balia di forze che li tirano da tutte le parti. L'arte degli stregoni non sta nello scegliere, quanto nell'essere abbastanza sottili da acconsentire. Anche se danno l'impressione di non fare altro che prendere decisioni, in realtà gli Sciamani non ne prendono mai. Io non ho deciso di sceglierti, e nemmeno che saresti stato così come sei. Poiché non ho avuto la possibilità di stabilire a chi avrei impartito la mia conoscenza, ho dovuto accettare chiunque lo Spirito mi offrisse. Quella persona eri tu, anche se dal punto di vista energetico eri capace solo di finire, e non di continuare.»

«Don Juan dichiarò che la fine del suo lignaggio non aveva niente a che fare con lui o i suoi sforzi, o con il suo successo o fallimento in qualità di Sciamano alla ricerca della Libertà Totale: era qualcosa che aveva a che fare con una scelta esercitata al di là del livello umano, non da esseri o entità, ma dalle forze impersonali dell'universo. Alla fine riuscii ad accettare quello che don Juan definiva il mio destino. Tale accettazione mi pose davanti un'altra questione che lui definì come chiudere la porta quando te ne vai: cioè voleva dire assumersi la responsabilità di decidere che cosa fare con tutto quello che mi aveva insegnato, realizzando in maniera impeccabile la mia decisione.»

 

UN NUOVO CORSO PER I PASSI MAGICI

«Prima di tutto, posi a me stesso la domanda cruciale di come utilizzare i Passi Magici, la parte della conoscenza di don Juan più intrisa di pragmatismo e funzione. Alla fine decisi di usarli e insegnarli a mia volta a chiunque volesse impararli. Naturalmente, la mia decisione di porre fine alla segretezza che li aveva avvolti per un periodo di tempo indefinito fu il corollario della mia completa convinzione che io rappresenti davvero la fine del lignaggio di don Juan. L'idea di portare con me segreti che non mi appartenevano divenne per me inconcepibile: poiché non avevo alcuna intenzione di avvolgere i Passi Magici in un manto di segretezza, decisi di porre fine a tale condizione. Da quel momento in poi mi sforzai di elaborare una manifestazione più generica per ciascun Passo Magico, rendendolo adatto a chiunque. Questa decisione mi portò a una configurazione di forme leggermente modificate di ognuno di tali passi. Ho chiamato questa nuova configurazione Tensegrità, un termine che appartiene all'architettura e significa, "la proprietà della struttura muraria che combina componenti di tensione continua insieme a componenti di compressione discontinua in maniera che ciascuno di essi agisca con la massima efficacia ed economia"»

«Per spiegare cosa sono i Passi Magici degli Sciamani che vissero nell'antico Messico, vorrei chiarire che per don Juan il termine "antico" si riferisce a un periodo che risale a più di diecimila anni fa, un numero che sembra incongruo se esaminato dal punto di vista degli schemi di classificazione dei moderni studiosi. Quando feci notare a don Juan la discrepanza tra la sua valutazione e un'altra che io ritenevo invece più realistica, egli rimase inamovibile: era infatti convinto che gli esseri umani vissuti nel Nuovo Mondo diecimila anni fa si preoccupassero profondamente per questioni legate all'universo e alla percezione che l'uomo moderno non immagina nemmeno. Nonostante la diversità delle nostre interpretazioni cronologiche, non posso negare l'efficacia dei Passi Magici, e mi sento obbligato a illustrarli nello stesso modo in cui mi sono stati presentati. L'immediatezza dell'effetto che tali passi hanno avuto su di mi ha profondamente influenzato il mio modo di affrontarli. Nel libro Tensegrità, Passi Magici, ho raccolto una riflessione intima riguardante la loro influenza.» (Carlos Castaneda, Tensegrità, Passsi Magici, pagg. 14-15)

 

 

 

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