ESSERE NEL SOGNO
Florinda Donner

 

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FLORINDA DONNER
1991 Being in Dreaming,
Harper Collins Publishers, New York, 1991
Traduzione italiana: Essere nel Sogno,
Vicenza, Edizioni Il Punto d’Incontro, 1996.

 

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SOGNATORI E CACCIATORI

«Florinda Donner è una discepola di don Juan Matus, un Maestro Sciamano messicano dello stato di Sonora e da più di vent'anni è una mia compagna in questo apprendimento. Dati i suoi talenti naturali, don Juan e due "streghe" sue compagne, Florinda Grau e Zuleica Abelar, diedero a Florinda Donner un'istruzione e un'attenzione molto speciali. Loro tre la allenarono come Sognatrice e la portarono a sviluppare la sua Attenzione di Sogno ad un grado di controllo straordinario. In accordo con gli insegnamenti di don Juan Matus, gli Sciamani dell'antico Messico praticavano due arti: l'arte di sognare e l'arte dell'agguato. La scelta della pratica di una o dell'altra arte veniva determinata dall'innata attitudine di ogni praticante di Sciamanismo. Sognatori erano coloro che possedevano l'abilità di fissare quella che gli Sciamanii chiamano Attenzione di Sogno, un aspetto speciale della coscienza, negli elementi dei sogni normali. Chiamavano quelli che tendono l'agguato coloro che possedevano un'attitudine innata conosciuta come Attenzione dell'Agguato, un altro stato particolare della coscienza che permette di trovare gli elementi-chiave di qualsiasi situazione nel mondo quotidiano e fissare in essi detta attenzione, al fine di modificarli o di costringerli a rimanere nel loro corso.»

«Attraverso i suoi insegnamenti, don Juan Matus mise sempre ben in chiaro che le idee degli Stregoni dell'antichità sono ancora valide oggi e che gli Sciamani moderni si raggruppano tuttora in questi due tipi di categorie. Pertanto il suo sforzo come maestro fu quello di inculcare nei suoi discepoli le idee e le pratiche degli antichi stregoni per mezzo di un rigoroso allenamento e di una disciplina ferrea. L'idea degli Sciamani è che riuscire a fissare Attenzione di Sogno sugli elementi dei sogni normali faccia sì che questi si trasformino immediatamente in Sogni. Per loro, i Sogni sono stati unici di coscienza, varchi verso altri mondi reali, ma estranei alla mente razionale dell'uomo moderno.»

La prima volta che don Juan mi parlò dell'arte di sognare, gli chiesi: «Vuoi dirmi, don Juan, che uno Sciamano considera i suoi Sogni come se fossero realtà?»

DON JUAN: «Uno Sciamano non considera niente come se fosse un'altra cosa. I sogni sono sogni. Io sto parlando dei Sogni, che non sono la stessa cosa. I Sogni non sono qualcosa che si può prendere come realtà; i Sogni sono una realtà a parte.»

CARLOS CASTANEDA: «Com'è tutto questo? Me lo spieghi?»

DON JUAN: «Devi capire che uno Sciamano non è un idiota e neppure uno squilibrato. Uno Sciamano non ha né il tempo né l'attitudine di ingannare se stesso, o di ingannare nessuno, e ancor meno di mettere il piede in fallo. Quello che perderebbe facendo questo è troppo grande. Perderebbe il suo ordine vitale, che per essere perfezionato richiede una vita intera. Uno Sciamano non spreca ciò che vale più della sua stessa vita confondendo le cose. Per uno Sciamano i Sogni sono qualcosa di reale, perché in essi può agire deliberatamente. Può scegliere fra una moltitudine di possibilità quelle più idonee per raggiungere il suo scopo.»

CARLOS CASTANEDA: «Vuoi dirmi, quindi, che i sogni sono reali come quello che stiamo facendo ora?»

DON JUAN: «Se vuoi fare dei confronti, ti dirò che i Sogni sono forse più reali. In essi, uno ha il potere di cambiare la natura delle cose o di cambiare il corso degli eventi. Ma tutto questo non è importante.»

CARLOS CASTANEDA: «Che cos'è importante allora, don Juan?»

DON JUAN: «Il gioco della percezione. Sognare o tendere l'agguato significa espandere il campo di quello che si può percepire ad un punto inconcepibile per la mente.»

«È opinione degli Sciamani che tutti noi, in generale, possediamo doni naturali o come sognatori o come coloro che tendono l'agguato e che per molti di noi è facile guadagnare il controllo dell'Attenzione nei Sogni o nell'Agguato, e lo facciamo con così tanta abilità e così naturalmente, che il più delle volte non ce ne rendiamo neppure conto. Un esempio di questo è la storia dell'allenamento di Florinda Donner, che ha avuto bisogno di interi anni di spossante lavoro, non per guadagnare il controllo della sua attenzione nel Sogno. ma per chiarirsi i suoi raggiungimenti come sognatrice ed integrarli al pensiero lineare della nostra civiltà.»

«È stato chiesto a Florinda Donner per quale ragione ha scritto questo libro e lei ha risposto che le era indispensabile raccontare le sue esperienze, nel processo di affrontare e sviluppare l'Attenzione di Sogno, al fine di tentare di acuire la curiosità o almeno di incitare intellettualmente coloro che sarebbero stati disposti a prendere sul .serio le affermazioni di don Juan Matus sulle illimitate possibilità della percezione. Don Juan credeva che nel mondo intero non esista, né sia mai esistilo, un altro sistema, eccetto quello degli Stregoni dell'antico Messico, che conceda alla percezione il suo meritato valore pragmatico.» (Carlos Castaneda, Prefazione a Essere nel Sogno, Florinda Donner, pag. 7-8)

 

 

 

CITAZIONI DAL TESTO PER ARGOMENTO

1 - Florinda Donner e il suo Essere nel Sogno degli Stregoni Toltechi

 

 

 

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