L'ARTE DI SOGNARE
Carlos Castaneda

 

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CARLOS CASTANEDA
1977 The Art of Dreaming
Harper Collins Publishers, New York, 1993.
Traduzione italiana: L'Arte di Sognare, Milano, Rizzoli, 1993.

 

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STREGONERIA, SCIAMANISMO, NOMI LIMITANTI

«Negli ultimi vent'anni (1993) ho scritto una serie di libri sul mio apprendistato con uno Sciamano messicano, don Juan Matus, un indio Yaqui. In quei libri ho raccontato come egli mi abbia insegnato lo Sciamanismo, ma non ciò che noi intendiamo per Sciamanismo nel contesto del nostro mondo quotidiano, cioè l'uso sull'uomo di poteri che travalicano l'umano, o l'evocazione degli spiriti con incantesimi, amuleti o rituali che creino un effetto soprannaturale. Per don Juan la stregoneria era l'atto di incarnare alcune speciali premesse teoriche e pratiche sulla natura e il ruolo della percezione nel plasmare l'universo intorno a noi. Seguendo i suggerimenti di don Juan, mi sono astenuto dall'usare una categoria propria dell'antropologia, lo Sciamanismo, per classificare la sua conoscenza. Ho sempre continuato a chiamarla come la chiamava lui: stregoneria. Tuttavia, a un più attento esame, mi sono accorto che chiamarla stregoneria rende ancora più oscuri i già oscuri fenomeni che egli mi aveva illustrato nelle sue lezioni.»

«Nei testi di antropologia, lo Sciamanismo è descritto come un sistema di credenze proprio di alcuni popoli originari dell'Asia settentrionale, diffuso anche presso qualche tribù indiana autoctona del Nordamerica secondo cui noi siamo circondati da tutto un mondo di invisibili, ataviche forze spirituali, buone e cattive; queste forze spirituali possono essere invocate o controllate dagli interventi degli iniziati che fanno da intermediari fra la dimensione del reale e del trascendente.»

«Don Juan era infatti un intermediario fra il mondo naturale della vita di ogni giorno e un mondo invisibile che egli non chiamava soprannaturale ma Seconda Attenzione. Suo compito come mio Maestro era rendermi accessibile la configurazione che gli Sciamani chiamano Seconda Attenzione. Nelle mie opere precedenti ho descritto il suo metodo d'insegnamento per raggiungere questo fine, e le arti magiche a cui mi iniziò, la più importante delle quali è chiamata l'Arte del Sognare. Don Juan sosteneva che il nostro mondo, da noi ritenuto unico e assoluto, non era che un componente di un insieme di mondi consecutivi, disposti come gli strati di una cipolla. Asseriva che, nonostante la nostra condizione dal punto di vista dell'energia ci consentisse di percepire solo il nostro mondo, noi avevamo tuttavia la capacità di penetrare in quegli altri; e si trattava di mondi reali, unici, assoluti e coinvolgenti quanto il nostro.»

 

IL SOGNARE DEGLI SCIAMANI: LA PERCEZIONE DI ALTRI MONDI

«Don Juan mi spiegò che, per poter percepire quegli altri regni, non basta il desiderio ma è necessaria un'energia sufficiente ad afferrarli. La loro esistenza è costante e indipendente dalla nostra consapevolezza disse, ma la loro inaccessibilità dipende interamente dal nostro condizionamento energetico. In altre parole, solo ed esclusivamente per quel condizionamento, noi siamo costretti ad assumere che il mondo della vita quotidiana sia in assoluto l'unico mondo possibile. Don Juan mi rivelò che gli antichi stregoni, convinti che la nostra condizione energetica fosse modificabile, avevano messo a punto una serie di pratiche atte a ricondizionare le potenzialità percettive della nostra energia. Le avevano chiamate l'Arte del Sognare

L'Arte i Sognare: entrare in diversi straordinari mondi

«Nella prospettiva offertami dal tempo, m'accorgo che la miglior definizione del Sognare resta quella di don Juan: varco verso l'Infinito. Ma quando la pronunciò gli confessai che quella metafora per me non aveva alcun significato. «Allora lasciamo perdere le metafore» concesse. «Diciamo che il Sognare per gli Sciamani rappresenta un modo pratico per utilizzare i sogni comuni.»

«Ma come si possono utilizzare i sogni comuni?» domandai. «Noi siamo sempre ingannati dalle parole» rispose. «Nel mio caso, il mio Maestro tentò di descrivermi il Sognare dicendomi che era il modo in cui gli Sciamani auguravano la buonanotte al mondo

«Naturalmente, cercava di adattare la descrizione alla mia mentalità. E io faccio ora lo stesso con te.»

«In un'altra occasione don Juan mi disse: «II Sognare si può solo sperimentare direttamente. Il Sognare non è solo fare sogni, e neppure fantasticare o desiderare o immaginare. Con il Sognare possiamo percepire nuovi mondi che siamo certo in grado di descrivere, mentre non riusciamo a descrivere quello che ce li fa percepire. E pure sentiamo come il Sognare ci spalanchi quegli altri regni. Il Sognare sembra una sensazione eclatante una trasformazione dei nostri corpi, una consapevolezza nelle nostre menti».

«Nel corso delle sue lezioni, don Juan mi spiegò in modo esauriente i princìpi, i fondamenti logici e le consuetudini dell'Arte del Sognare. I suoi insegnamenti erano divisi in due parti: una riguardava le procedure del Sognare, l'altra le spiegazioni puramente astratte di queste procedure. Il suo metodo d'insegnamento consisteva nell'alternanza fra allettare la mia curiosità intellettuale con i princìpi astratti del Sognare e guidarmi a cercare una via d'uscita nelle sue pratiche. Ho già descritto tutto questo, quanto più dettagliatamente mi è stato possibile, e ho anche descritto l'ambiente sciamanico in cui il Maestro mi introdusse per insegnarmi le sue arti. La mia interazione in questo ambito rivestì un interesse particolare per me in quanto ebbe luogo solo nella Seconda Attenzione.» (Carlos Castaneda, L'Arte di Sognare, pagg. 7-8)

 

 

 

CITAZIONI DAL TESTO PER ARGOMENTO

INDICE del libro L'Arte di Sognare

1 - Il particolare Seguito del Nagual Carlos Castaneda

2 - L'Arte di Sognare custodita nella Seconda Attenzione

 

 

 

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